Portogallo, Gouveia – Casa da Passarella, 16 ottobre 2025, ore 15.00
L’incontro “As Vinhas e os Vinhos Tradicionais da Região do Dão” (Le vigne e i vini tradizionali della regione del Dão), svoltosi il 16 ottobre scorso presso la Casa da Passarella, ha riunito ricercatori, produttori ed esponenti delle istituzioni per approfondire il ruolo delle vigne storiche nella qualità dei vini della regione.
La giornata ha offerto una panoramica ampia, dal contributo delle nuove frontiere della microbiologia enologica alle dinamiche del terroir, fino alla degustazione guidata di vini provenienti da vigne vecchie. Un appuntamento pensato per valorizzare il patrimonio viticolo locale e per favorire il dialogo tra ricerca e filiera produttiva.
Tra i contributi più apprezzati si è inserito quello della prof.ssa Daniela Fracassetti (Università di Milano), che ha presentato il seminario “Impact of vine age and terroir on grape and wine composition: Nero d’Avola as case study”. La docente ha proposto un’interessante chiave di lettura scientifica, illustrando il progetto Innonda e il Nero d’Avola come caso studio per comprendere come il vitigno e le caratteristiche del terroir influenzino in modo significativo la composizione delle uve e, di conseguenza, la qualità del vino. Così come la ricerca sviluppata con l’obiettivo della riduzione del grado alcolico nei vini prodotti con il principale vitigno siciliano.
Attraverso il confronto di dati e osservazioni provenienti da diversi contesti produttivi, la docente di UniMi ha mostrato come questa varietà mediterranea manifesti risposte particolarmente marcate in funzione della tessitura del suolo, dell’altitudine e del microclima. Un esempio utile anche per i viticoltori del Dão, interessati a riconoscere il valore delle proprie vigne tradizionali.
La parte centrale del suo intervento ha riguardato le implicazioni enologiche di queste differenze. Le uve da vigne vecchie, ha spiegato, richiedono un approccio tecnico mirato: gestione più attenta dell’ossigeno, estrazioni calibrate, scelte fermentative adeguate alla maggiore complessità fenolica e aromatica. Sono decisioni che permettono di trasformare le peculiarità agronomiche in un profilo stilistico distintivo e riconoscibile.











