Il Nero d’Avola è sicuramente il vitigno a bacca rossa più importante della Sicilia. Se un tempo era intensamente coltivato soprattutto in provincia di Siracusa, oggi è presente in modo esteso in tutta l’Isola e rappresenta il vitigno più coltivato nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta. Questo vitigno costituisce la base in alcune delle più importanti Denominazioni di Origine siciliane e da queste è “vincolato”: dalla vendemmia 2017, infatti, l’indicazione “Nero d’Avola” potrà essere utilizzata esclusivamente in bottiglie a Denominazione di Origine Controllata (DOC), escludendo pertanto tutte le IGT. L’attività di vigilanza è svolta dal Consorzio di tutela vini Doc Sicilia.
Descrizione
Il Nero d’Avola, in funzione della sua antica origine e della elevata superficie su cui è coltivato, presenta una significativa variabilità intravarietale a carico soprattutto degli aspetti morfologici e compositivi delle uve. Questa è stata valutata per tutti i diversi aspetti utilizzati per la fenotipizzazione della varietà permettendo così di definire tre biotipi che si caratterizzano sia per aspetti morfologici, in special modo forma e dimensione del grappolo, sia per quelli agronomici ed enologici. Questi tre biotipi sono identificati come A, individuato nell’area della Sicilia centro-meridionale, il biotipo B quello maggiormente diffuso sul territorio isolano ma identificato nella Sicilia occidentale, ed infine il biotipo C proveniente dall’area viticola della Sicilia sud-orientale.












