Tipo di potatura
Tradizionalmente allevato ad alberello classico, si adatta bene a forme di allevamento a controspalliera e, considerata la sufficiente fertilità delle gemme basali, è idoneo sia alla potatura corta, soprattutto con alcuni biotipi, sia a quella mista a tralcio rinnovabile. Quest’ultima meglio si addice a condizioni colturali di maggiore fertilità per contrastare i fenomeni di colatura.
Tolleranza alle avversità
Sensibile alle principali crittogame della vite ed in particolare all’oidio e alla botrite nelle annate piovose. È sensibile a condizioni di carenza idrica.
Portainnesti
Buona affinità con i portainnesti più diffusi; data l’elevata vigoria si consigliano combinazioni con portainnesti a ridotto vigore.
Cinetiche di maturazione

L’inizio della maturazione avviene nella prima decade di agosto e pertanto può essere considerata precoce. Lo sviluppo dell’accumulo zuccherino è regolare fin quasi al momento della raccolta, quando, in alcuni casi, oltre a rallentare, tende a rimanere costante fino alla vendemmia. Questo andamento regolare ma non particolarmente intenso fa sì che le uve alla vendemmia raggiungano gradazioni zuccherine da mediamente elevate fino a molto elevate a seconda del biotipo. Questi risultati sono sufficientemente stabili negli anni. La cinetica dell’acidità titolabile mostra un andamento speculare rispetto a quello evidenziato per gli zuccheri, con decrementi iniziali più marcati per poi subire rallentamenti che portano nelle fasi finali della maturazione delle uve ad avere tenori di questo parametro sostanzialmente costanti nel tempo.
Le variazioni negli anni di questi valori sono particolarmente modeste, evidenziando una buona capacità del controllo dell’acidità durante la maturazione.












